Ma un bambino di nome Giovanni, molto biricchino, era uscito di nascosto non ascoltando quello che diceva la sua mamma e così si era ammalato! La mamma era uscita a cercarlo perché non lo trovava più e quando Giovanni tornò a casa la mamma prima di sgridarlo si spaventò perché lo vide tutto rosso. Gli misurò la febbre ed era alta, lo curò con le pastiglie che gli aveva dato il dottore. Una volta guarito la mamma lo sgridò e anche se i bambini potevano tornare a giocare nei giardini, Giovanni non poteva uscire perché era in punizione.

ABEN

Un giorno arrivò un mostro spaventoso e i bambini scapparono dalle loro case e andarono in un altro paese tutto di zucchero; nuotavano nella piscina di zucchero che si poteva mangiare. Tutto il paese era di zucchero, caramelle, gelato…

BEATRICE

Un giorno… arrivò una macchina speciale della polizia che schiacciò tutti i coronavirus! Così tutti i bambini poterono tornare a scuola dai loro compagni e andare a Gardaland!

FEDERICO

La mamma era cattiva e non li faceva uscire per il virus. Il papà gentile li fece uscire di casa e sparsero le conchiglie per tutta la foresta perché così non si perdevano, ma il vento le spazzò via e poi incontrarono il lupo che voleva andare dal nonno. C’erano due strade e i bambini ingannarono il lupo perché sapevano che voleva andare prima lui dal nonno malato. Allora andarono dal nonno e dopo finì il virus, arrivarono i nonni e la mamma che era diventata gentile abbracciò i bambini. I bambini a casa impararono un nuovo gioco dell’oca e giocarono con la famiglia per sempre felici e contenti. FINE

MICHELE

Perché c’era un brutto mostro chiamato “Coronavirus”. Un giorno arrivò un supereroe dal nome Riccardo che con una pozione magica sconfisse il nemico. Fu così che tutti i bambini furono liberi, felici e contenti di poter tornare a giocare al parco-giochi!

RICCARDO

Un giorno un supereroe di nome Ironman volò sopra quelle case e li vide. Allora decise di aiutarli e volò nel laboratorio a prendere le medicine per farli guarire. Diede le medicine ai dottori che curarono tutti i bambini, così dopo qualche giorno tutti i bambini si ritrovarono fuori a giocare e per ringraziare Ironman lanciarono tanti palloncini rossi in cielo. E vissero per sempre felici e contenti.

LORENZO

Un giorno… il cielo iniziò a diventare buio con tuoni e lampi, e iniziò a piovere talmente tanto da creare delle enormi pozzanghere nel giardino. Questo temporale durò diversi giorni, si vede che il cielo era molto triste perché non vedeva più i bambini giocare insieme al parco. Ma qualcosa stava cambiando, in televisione iniziarono a dire che eravamo stati bravi a rispettare le regole, e che a breve saremmo potuti uscire e tornare a giocare nel parco con tutti i nostri amici. Io ero molto contenta e corsi subito alla finestra. Qualcosa stava cambiando, il temporale era finito e il cielo aveva un grande sorriso tutto colorato… era l’arcobaleno. Finalmente potevamo correre tutti felici e contenti dandoci la mano!

MARTINA

Un giorno dei signori che erano i pompieri liberarono i bambini dalle case e i bambini corsero subito al parco giochi. I pompieri avevano pulito tutto il paese con l’acqua e quindi avevano scacciato il virus.

GINEVRA

I bambini erano molto tristi per questo. Un giorno una bambina iniziò a ricordare insieme alla sua mamma, al suo papà e ai suoi fratelli tutti i bei posti che avevano visitato insieme. Quei ricordi erano così pieni di gioia ed amore che dentro la loro casa iniziarono a comparire in ogni stanza laghi, mari, montagne, città e boschi… era tutto così bello! La bambina capì che a volte la fantasia ti fa fare viaggi meravigliosi e ti aiuta a superare momenti tristi, così ogni volta che si sentiva giù perché non poteva uscire, usava la fantasia in attesa che tutto tornasse alla normalità.

BIANCA

C’era una volta una famiglia. In questa famiglia c’erano due bambine di nome Janvi e Kanishka. E loro tutti i giorni dopo la scuola andavano a fare una passeggiata. Però un giorno hanno scoperto che non si poteva uscire perché fuori c’era un cattivo mostro di nome Coronavirus. Tutta la famiglia era triste però Janvi e Kanishka dissero: “Non importa se non si può uscire l’unica cosa che conta è stare in famiglia.” Poi tutta la famiglia cominciò a giocare, ballare, mangiare insieme. E infine andarono a dormire. Ma prima di andare a dormire espressero un desiderio: “Io vorrei che il Coronavirus finisca e che sul mondo regni la pace”.

KANISHKA

C’era una volta un pipistrello amico di Batman che un giorno ha deciso di fare un brutto scherzo a tutti i bambini del mondo, ha liberato nell’aria un brutto virus che si chiama Coronavirus, ma il pipistrello ha visto che liberato il virus tutti i bambini non potevano più uscire a giocare al parco, non potevano più andare all’asilo… così neanche lui poteva più vedere i bimbi felici giocare.
Allora Ian amico di Batman decide di chiamarlo per risolvere la situazione.
Ian con il suo super martello magico e la sua barca andò alla super velocità sconfiggendo il virus con il sorriso riportando gioia e felicità a tutti i bambini.

IAN

C’era una volta un paese dove i bambini non potevano uscire dalle loro case ed erano molto tristi per questo..
Nonostante tutto, in queste lunghe giornate si svegliano tardi, giocano spensierati anche se non possono uscire.
Prima di addormentarsi la sera pensano con molta nostalgia ai loro amici e alle loro dolci maestre.

CAMILLA

Un giorno una bambina di nome Inés pensò di aver trovato la soluzione a questo brutto problema. Si mise la mascherina e i guantini e uscì nel suo giardino. La sua mamma, il suo papà e il suo fratellino erano un po’ preoccupati ma lei disse loro di non preoccuparsi perché sapeva quello che stava facendo. Alzò gli occhi al cielo e vide lassù il mostriciattolo. Allora tirò fuori la corda e la lanciò dritta verso di lui. La prima volta la lanciò troppo piano, ci provò altre volte e finalmente al decimo tentativo riuscì nella sua impresa: gli rubò la corona! Di colpo il sole guardo Inés e le sorride.
Organizzarono subito una grande festa al parco dove si ritrovarono tutti gli amici e si abbracciarono forte forte!

INES