Cari genitori, è arrivata la bella stagione, e con essa, il momento di parlare di vasini e water!
Mamme e papà, capiamo che è un momento difficile, aggravato dall’abitudine di fare paragoni, ma non fatevi prendere dall’ansia: come dice Brazelton: “Solo il bambino può decidere quando è arrivato il momento di usare il vasino per fare i suoi bisogni.”
Obbligare il bambino ad usare il vasino quando non è pronto, potrebbe comportare un rallentamento nell’apprendimento all’uso del vasino o un blocco che potrebbe portare al trattenimento, più frequentemente delle feci e ulteriore difficoltà nel passaggio alla nuova autonomia.
Questo però non comporta una passività da parte dei genitori, per cui tutto è in mano al bambino e l’adulto deve solo aspettare la sua maturazione: pur nel rispetto del bambino e dei suoi tempi siete tenuti ad agire in modo attivo, orientando e guidando vostro figlio verso l’autonomia sfinterica. L’abbandono del pannolino è innanzitutto una questione di comunicazione: ascoltate i bambini e osservate i segnali. Una volta notati gli indicatori di maturazione fisiologica, sarà vostro compito quello di indirizzare i bambini verso questa nuova conquista.
Sul piano fisiologico, va osservata la frequenza con cui il bambino orina. Infatti, quando la pipì diventa più sporadica nell’arco della giornata, potrebbe essere arrivato il momento. Da notare, anche, se il bambino è asciutto dopo il riposino del pomeriggio.
Per avviarsi all’uso del vasino è importante considerare la maturazione fisiologica. Mediamente gli studi evidenziano che i piccoli sono “maturi” intorno ai due anni, ma ogni bambino è un soggetto diverso, per cui troviamo anche chi è già pronto prima dell’anno e mezzo. In ogni modo, entro i 4 anni pressoché tutti i bambini raggiungono l’autonomia sfinterica.
Da tenere presente che rispettare i tempi del bambino significa essere attenti ai SUOI segnali, evitando di procrastinare il momento del passaggio per la nostra comodità nell’uso del pannolino. Infatti, oggi le ricerche evidenziano un aumento di problemi di enuresi ed encopresi derivanti da un transito tardivo al vasino: ovvero i segnali di prontezza del bambino non vengono colti e si prosegue col pannolino, quando lui sarebbe già disponibile per la nuova conquista.
Sul piano cognitivo, un segnale importante riguarda il fatto che il bambino si accorga e sia consapevole di urinare e defecare ed inizi a comunicarlo con linguaggio verbale e/o non verbale che sta facendo, o ha appena fatto, pipì o cacca. Questo è un segno forte di avvicinamento all’autonomia, ancora più marcato ed evidente quando il bambino comunica che sta per farla: potrete quindi accompagnarlo subito in bagno.
Sul piano emotivo, il bambino deve sentirsi pronto ad un importante passaggio di crescita e di conquista dell’autonomia. Alcuni bambini, infatti, faticano a togliere il pannolino sia perché, da un lato, sono abituati ad esso e temono il cambiamento, sia perché hanno paura di crescere e diventare “grandi”, temendo di perdere le vostre attenzioni.
Anche prima che il bambino sia pronto secondo i 3 punti citati sopra, è possibile avviarlo all’uso del vasino, senza forzature né pressioni, invitandolo a sedervisi sopra per “fare come i grandi” attraverso il gioco simbolico: fornirgli un vasino per i suoi pupazzi o le sue bambole e invitarlo, se è interessato, a giocare con questi, come è stato fatto all’Asilo Nido.
Vediamo ora alcune indicazioni nella pratica: adesso si può sfruttare la bella stagione per facilitare il vestirsi e lo svestirsi, anche autonomo, del bambino. E’ possibile che quando i bambini affrontano significativi cambiamenti nella loro routine, come la chiusura dell’Asilo ad esempio, tendano a “regredire”: è normale, ed è un modo di recuperare energia per affrontare le nuove sfide evolutive.
Inizialmente si può valutare di utilizzare il vasino, con manovre di avvicinamento graduali e non forzate. Esso non deve essere un gioco, ma un oggetto con un chiaro scopo ed a cui ci si può approcciare un po’ per volta, imitando i grandi. All’inizio, meglio concentrarsi sul giorno e il sonnellino, mantenendo il pannolino per la notte. Poi, piano piano, si toglierà anche per la nanna notturna. Tenete presente che pipì e cacca viaggiano su differenti binari: può succedere che il bambino impari a padroneggiare prima uno di questi due aspetti invece che l’altro.
Provate a rendere i bambini padroni della situazione: aiutandoli a fare da soli! Vestiteli in modo che possano autonomamente tirare su e giù i pantaloni; consentitegli di sedersi da soli sul water (aiutati da una piccola pedana); permettetegli di tirare lo sciacquone dopo aver, eventualmente, osservato le loro produzioni.
A volte i bambini fanno fatica ad utilizzare il water perché si sentono instabili: una pedanina su cui poter appoggiare i piedi durante l’evacuazione può risolvere molte resistenze. Un altro aspetto che crea fatica è l’ampiezza del vaso perché temono di caderci dentro: è una paura irrazionale di cui però è bene tenere conto e che può essere affrontata utilizzando il riduttore.
Si può evitare di chiedere al bambino ogni 10 minuti se deve andare in bagno: sarete piuttosto voi adulti a proporre un giro in modo costruttivo. A questo proposito c’è una “tecnica” strategica: al bambino non va sempre detto “vuoi andare in bagno?”, domanda che può prevedere un “NO” come risposta. Se sapete che è il caso di andare. date per scontato che in bagno ci si va, e al bambino fornite piuttosto una scelta sulla modalità: come “Che gioco vuoi portare con te?” “Andiamo di corsa o camminiamo?”, in questo modo date la possibilità di sentirsi padrone della situazione. Voi adulti guidate il passaggio con regole e limiti, per cui va sperimentata questa strategia anche se il piccolo si oppone per non interrompere i giochi.
Il momento del vasino è bene sia disteso e piacevole. Ci si può stare poco o molto tempo e nel mentre, leggere un libro o chiacchierare. Se osservate che il bimbo “usa” un tempo lungo per trattenervi a sé, e che tale atteggiamento nasconde un bisogno di attenzione, potete aumentare la quota di presenza nei suoi confronti in altri momenti della giornata, in modo che non usi il momento del bagno in tal senso.
Un altro punto importante è quello di stabilire delle ritualità durante la giornata per sedersi sul vasino o sul water, in modo che ciò orienti il bambino nel tempo. Per esempio, ci si siede appena svegli, dopo i pasti, prima di andare a dormire. Mamme e papà, siete i migliori esperti del vostro bambino, saprete quali momenti utilizzare al meglio!
Provate ad evitare sgridate o punizioni se il bambino non riesce a tenersi pulito secondo i tempi che voi avete stabilito. Tali modalità non sono efficaci per acquisire questa nuova competenza e per imparare più velocemente a controllarsi, ma anzi creano ansia e fatica nel passaggio, oltre ad intaccare l’autostima del bambino. Piuttosto, è utile accompagnarlo emotivamente: “può capitare a tutti. La prossima volta potrai stare più attento e avvisarmi in tempo”
Un altro punto riguarda l’evitare di parlare in termini negativi della cacca, altrimenti il bambino potrebbe convincersi che le sue produzioni corporee sono orribili (e che quindi lui è produttore di cose brutte e sbagliate). Per lo stesso motivo, sarebbe utile evitare di usare il termine “cacca” per indicare oggetti disgustosi, che vorremmo il bambino non toccasse.
Cari genitori, è fondamentale che cerchiate di non mettere ansia e pressing al vostro bambino: l’insistenza genera resistenza e se il vasino diventa un’ossessione, il bambino può, inconsapevolmente, utilizzarlo per avere attenzioni extra, trattenendo pipì e cacca o bagnandosi/sporcandosi di continuo.
L’abbandono del pannolino è un passaggio importante e naturale, e vedrete che con serenità e pazienza affronterete anche questo!